di Monica De Santis
C’è una Salerno ancora tutta da scoprire, ma soprattutto da Salerno. Una Salerno che racchiude in sé storie di uomini e donne. Storia di un passato che deve essere recuperato.
Ieri mattina, don Claudio Raimondo ci ha concesso una visita straordinaria alla cripta della Chiesa della Santissima Annunziata, o meglio nei sotterranei dove si trovano i resti della chiesa che risale al 1400 su cui poi è stato riedificato il luogo di culto dedicato alla Madonna, in uno dei punti d’accesso dell’antica città di Salerno, via Porta Catena, proprio di fronte a dove, era situato l’antico ospedale cittadino e dove ora c’è la Scuola Media Lanzalone.
Il nuovo edificio fu costruito nel 1627, con il nome di Santissima Annunziata Nuova, andò a sostituire la vecchia Chiesa di fine quattrocento che, nel 1626, fu distrutta da un’alluvione. Quest’ultima fu edificata in sostituzione della Santissima Annunziata Vecchia o Extra Moenia. La SS. Annunziata viene edificata sul sito di un edificio religioso precedente, la chiesa di Santa Maria, ed è citata per la prima volta in un documento del 1412, quando Margherita di Durazzo dona alcuni possedimenti alla chiesa stessa.
La chiesa attuale è il risultato di interventi di restauro di inizio Settecento ad opera di Ferdinando Sanfelice, il quale progettò il monumentale campanile che sorgeva di fianco alla scomparsa Porta Catena. I lavori di restauro furono effettuati nel 2009, con il recupero del campanile.
Alcuni anni dopo altri lavori hanno portato alla luce alcuni affreschi, fregi in marmo e l’altare maggiore, insieme ad una serie di ambienti nel quale sono custoditi i resti di centinaia di persone, molti di questi erano salernitani morti nel vicino ospedale e sepolti, come volevano le regole del tempo, all’interno delle chiese.
Tutto è venuto alla luce durante i lavori di restauro che furono avviati nel 2011. Gli scavi, eseguiti sotto la diretta sorveglianza e direzione della competente Soprintendenza Archeologica, avevano portato alla luce tracce delle antiche mura di fortificazione della città e, come detto, della preesistente chiesa del 1400 nonché i diversi ossari ubicati, nell’interrato, in corrispondenza delle cappelle laterali della chiesa.
Una Salerno sotterranea sconosciuta e purtroppo non fruibile che aspetta di essere svelata, ma soprattutto centinaia di scheletri che attualmente sono deposti in scatole di legno e da frutta, e che meritano una degna sistemazione. Il completamento dei lavori di restauro della cripta della chiesa della SS. Annunziata potrebbe trasformarla nel “Cimitero delle fontanelle” salernitano e diventare un altro importante luogo d’attrazione storico – turistica della nostra città.